«Papa Sisto nun perdona manco a Cristo!»

Oltre che per la sua leggendaria acrimonia, Papa Sisto V è famoso anche per il suo profondo scetticismo nei confronti dei miracoli.

Un giorno il Pontefice venne informato del fatto che ai margini della città era spuntata un’immagine di Gesù che trasudava sangue e che folle sempre più grandi avevano iniziato ad adorarla come un prodigio. Grande era la felicità del padrone del terreno, che si faceva pagare profumatamente per mostrare il “miracolo” ai fedeli.

Diffidente, Papa Sisto decise di andare a verificare con i suoi occhi. Al cospetto dell’immagine portentosa, il Pontefice chiese un’ascia e si rivolse duramente al volto dipinto: “Come Cristo, io ti adoro; come legno, io ti spezzo!”

Il colpo vigoroso inferto al quadro spezzò la tavola rivelando una spugna intrisa di sangue animale e una corda che, manovrata dal padrone del terreno, la strizzava provocando la fuoriuscita del liquido.

Il truffatore venne ovviamente condannato a morte: d’altronde, cos’altro poteva decidere un Papa intransigente che non si tira indietro nemmeno di fronte al volto di Cristo?